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Introduzione al modello Internet of Things (IoT)

“Se non si può connettere non serve, punto”.
Sembra solo un paradosso, ma in realtà è questa la nuova sfida che le tecnologie dell’Internet of Things (IoT) stanno
portando nella progettazione di ogni nuovo servizio, prodotto e modalità di interagire con gli oggetti, gli individui e
l’ambiente che ci circonda.
In un futuro sempre più vicino e preconizzato dall’auto a guida autonoma o dalla smart home interamente gestita via
smartphone e comandi vocali, la visione di un mondo interconnesso e intelligente, sensibile alle condizioni ambientali
e al contesto d’uso di un oggetto, orienta in modo decisivo lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi ai cittadini e alle
imprese.
Per loro natura le tecnologie IoT non sono autoconsistenti, ma il risultato dell’evoluzione simultanea, in un
brevissimo arco di tempo, di un insieme di tecnologie abilitanti e necessarie per reinventare il mondo con il quale
interagiamo quotidianamente: la disponibilità di banda internet, la densità di oggetti gestiti in uno spazio definito,
la bassissima latenza dei protocolli di comunicazione, la riduzione dei consumi energetici dei dispositivi, la portata
dei collegamenti ed infine il costo decrescente dei dispositivi fisici. Quest’ultimo, poi, è ormai totalmente marginale
rispetto alla componente di valore aggiunto: ne sono un esempio le OBU (On Board Unit) installate gratuitamente
dalle assicurazioni sulle vetture dei clienti per monitorarne il comportamento, lo stile di guida e quindi il grado di
rischio a cui collegare il prezzo della polizza.
Non è poi un caso che la tecnologia 5G ricopra un ruolo così strategico nel supporto alla diffusione dell’IoT
in quanto, da sola, risolve i primi tre punti appena citati, ovvero banda, densità e latenza. Notevoli sono anche i
progressi che si stanno realizzando con impressionante velocità nei processi di miniaturizzazione dei dispositivi, già
oggi in grado di ospitare microprocessori dotati di sistema operativo e software per il supporto di algoritmi di Artificial
Intelligence (AI). Questa condizione permette di effettuare analisi locali trasferendo al centro solo informazioni
qualificate ed utili allo specifico contesto.
Sono proprio la costante convergenza tra diverse “enabling technologies”, in particolare Big Data e AI, unitamente alle
capacità elaborative virtualmente illimitate del Cloud, che rendono possibile prefigurare ed orientare le prospettive
racchiuse nell’IoT.

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